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Rai News 25/08/2023

By 25/08/2023 Agosto 27th, 2023 No Comments

Alberto Luca Recchi: “Caro Vasco, tu ci palleggi ma a me una medusa ha salvato la vita”

“Sdoganare” le meduse e mostrare che se si toccano non succede nulla non va bene, neanche per una vita spericolata (la faccio anch’io) perché c’è medusa e medusa

Caro Vasco, ho visto il video nel quale “palleggi con una medusa”. Ti racconto una storia, di quando una medusa mi ha salvato la vita.

Alla fine di un’immersione 30 miglia a largo delle Bahamas sopra a una secca affollata di squali – ero lì per girare un documentario (è il mio lavoro) – esco dall’acqua e la barca non c’era più.
La cima di ormeggio si era slegata, la barca era stata portata via dalla corrente e il ragazzo che era a bordo non se n’era accorto.

Sono rimasto lì per 8 h e 45’ sopra decine e decine di squali.

I soccorsi mi hanno recuperato al tramonto, ancora 5 minuti e sarebbe arrivato il buio e io non sarei qui a raccontarla.

Ero bruciato dal sole, semi svenuto, disidratato. Sapevo che potevo essere carne da mangiare. È brutto scoprirsi carne ed è terribile morire di sete quando sei circondato dall’acqua. Però nessuno squalo mi ha attaccato una coscia o staccato un polpaccio, stavo solo morendo lentamente.

E devo la vita una medusa.

Quando ero totalmente disidratato, dopo circa 7 ore che ero naufrago in mare, ho visto una medusa vicino a me, l’ho presa, l’ho asciugata, l’ho succhiata e poi l’ho mangiata.

Sí, è vero, ho fatto peggio di te che ci hai solo palleggiato, io l’ho proprio mangiata.

Ma quella medusa mi ha dato una tale iniezione di energia che mi ha permesso di non perdere i sensi e di aspettare i soccorsi.

Le meduse sono 95% acqua. Hanno solo quel tanto di pelle, muscoli e nervi per tenere tutto insieme. È poco più che acqua organizzata. Non hanno cervello, occhi, denti, unghie eppure sono tra gli animali più voraci del pianeta. A me però hanno salvato la vita e mi sono perfino simpatiche.

Però ti suggerisco di non palleggiarci più,  perché gli animali del mare bisogna evitare di toccarli,  per il bene loro e per il bene nostro.

Caro Vasco, ho visto il video nel quale “palleggi con una medusa”. Ti racconto una storia, di quando una medusa mi ha salvato la vita.

Alla fine di un’immersione 30 miglia a largo delle Bahamas sopra a una secca affollata di squali – ero lì per girare un documentario (è il mio lavoro) – esco dall’acqua e la barca non c’era più.
La cima di ormeggio si era slegata, la barca era stata portata via dalla corrente e il ragazzo che era a bordo non se n’era accorto.

Sono rimasto lì per 8 h e 45’ sopra decine e decine di squali.

I soccorsi mi hanno recuperato al tramonto, ancora 5 minuti e sarebbe arrivato il buio e io non sarei qui a raccontarla.

Ero bruciato dal sole, semi svenuto, disidratato. Sapevo che potevo essere carne da mangiare. È brutto scoprirsi carne ed è terribile morire di sete quando sei circondato dall’acqua. Però nessuno squalo mi ha attaccato una coscia o staccato un polpaccio, stavo solo morendo lentamente.

E devo la vita una medusa.

Quando ero totalmente disidratato, dopo circa 7 ore che ero naufrago in mare, ho visto una medusa vicino a me, l’ho presa, l’ho asciugata, l’ho succhiata e poi l’ho mangiata.

Sí, è vero, ho fatto peggio di te che ci hai solo palleggiato, io l’ho proprio mangiata.

Ma quella medusa mi ha dato una tale iniezione di energia che mi ha permesso di non perdere i sensi e di aspettare i soccorsi.

Le meduse sono 95% acqua. Hanno solo quel tanto di pelle, muscoli e nervi per tenere tutto insieme. È poco più che acqua organizzata. Non hanno cervello, occhi, denti, unghie eppure sono tra gli animali più voraci del pianeta. A me però hanno salvato la vita e mi sono perfino simpatiche.

Però ti suggerisco di non palleggiarci più,  perché gli animali del mare bisogna evitare di toccarli,  per il bene loro e per il bene nostro.

 

“Sdoganare” le meduse e mostrare che se si toccano non succede nulla non va bene, neanche per una vita spericolata (la faccio anch’io) perché c’è medusa e medusa, come c’è felino e felino. Solo che il gatto dalla tigre lo riconosciamo tutti, le meduse non le riconoscono tutti e qualcuno potrebbe seguire il tuo esempio e “palleggiare” con la medusa sbagliata.

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