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Rai News 30/07/2024 – Alberto Luca Recchi: “Lo squalo bianco e quella figuraccia insieme a Piero Angela”

By 30/07/2024 Agosto 2nd, 2024 No Comments

Una specie che nel Mediterraneo sta per scomparire. Ma non è una bella notizia

Non è una notizia, io lo avevo scritto a settembre del 1999 alla fine della spedizione Obiettivo Squali: una ricerca di 6 mesi con biologi marini e Guardia Costiera.

Partiti da Pescara avevamo fatto il periplo dello stivale.

Buttavamo tonnellate di pesce azzurro e sangue di tonno giorno e notte per mesi.  Speravamo che uno squalo bianco incrociasse la scia odorosa e risalisse fino alla barca.

Non è andata come speravo.

Mi collegavo tutte le settimane con Piero Angela. Io in mare, lui nello studio di Superquark.

Collaudavamo per la Telecom un innovativo apparecchio che si chiamava “videofonino”. Era grande come una valigia e aveva bisogno di un’antenna della dimensione di un ombrello. Oggi ce lo abbiamo tutti in tasca, allora sembrava una novità incredibile e anche un po’ inquietante.

Le domande di Piero erano sul mio incontro con lo squalo bianco.
All’inizio erano divertite, poi ogni settimana diventavano più imbarazzanti e incalzanti.

“Al, hai visto lo squalo bianco?” e io: “no Piero, ma abbiamo visto i globicefali”.
La settimana dopo: “Al hai visto lo squalo bianco?” e io: “no Piero, però abbiamo visto i grampi, parenti dei delfini, ma più grossi e graffiati”.
La settimana successiva.. “abbiamo visto una verdesca, lo squalo azzurro”. Ecc..

Andò avanti così per sei settimane.

Io mi giustificavo dicendo che di squali bianchi ce ne sono sempre pochi in natura perché sono predatori di vertice e hanno bisogno di un grande territorio per sopravvivere. E aggiungevo che se uno squalo bianco sta all’Argentario, l’altro magari sta a Capri e quindi non è facile incontrarli.

Ero consapevole che la mia spedizione stava cercando un ago in un pagliaio.

E Piero annuiva e mi veniva dietro, rafforzando la mia tesi e argomentando che succede un po’ sempre così con i grandi predatori. Un leone non è facile da incontrare come uno gnu.

Un bel giorno di settembre del 1999 facciamo tutti e due una bella figura di m….

Dopo l’ultimo collegamento con Superquark, mi decisi a scrivere un pezzo per il Corriere della Sera che da settimane mi chiedeva un aggiornamento.

Scrissi che non c’era da sorprendersi se non vedevamo squali bianchi: la mamma fa pochi figli che impiegano anni a raggiungere la maturità sessuale e i pescatori di tonni ne pescavano troppi, magari involontariamente.

Comunque erano quasi spariti e nessuno poteva dirlo piu’ di me che da sei mesi li cercavo in mezzo al mare.

Però accade l’imprevisto una sera a Lampedusa: accendiamo la TV in barca e sentiamo al telegiornale che un bambino aveva fotografato uno squalo bianco a Giulianova in Abruzzo. Cosa? Un bambino di 11 anni? A Giulianova? Una delle spiagge piu’ affollate del Mediterraneo..

Il papà pescatore aveva preso un tonno, lo aveva messo fuori dalla barchetta, lo squalo aveva seguito la scia e si era presentato e lo sveglio ragazzino aveva fatto un paio di foto, quelle che noi avevamo visto al telegiornale.

Da sei mesi lo cercavamo in mare e fu una beffa e sospendemmo la spedizione con un certo bruciore di stomaco.

Oggi altri esperti confermano che lo squalo bianco sta sparendo dal nostro mare.

È un problema perché lui mangiando prede deboli e malate, tiene le popolazioni di pesce in salute e limita il diffondersi di epidemie.

Peraltro non c’è da gioire perché lo squalo bianco non è mai stato un pericolo per gli esseri umani. Non lo dico io, lo dicono le statistiche; uccide di più il cane del pescecane!

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